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Morte a Firenze

Numero di pagine
362
Formato
Brossura fresata con alette
Su licenza di
Guanda
Ean
9788850244867
Altre edizioni

Firenze, ottobre 1966. Non fa che piovere. Un bambino scompare nel nulla e per lui si teme il peggio, forse un delitto atroce. Il commissario Bordelli indaga disperatamente, e durante le indagini arriva l'alluvione... La notte del 4 novembre l'Arno cresce s'ingrossa, va a lambire gli archi di Ponte Vecchio, supera gli argini e la città è travolta dalla furia delle acque. Le vie diventano torrenti impetuosi...

«Faceva un gran freddo, e la stanza era rischiarata dalla luce del giorno. Bordelli andò ad aprire la finestra. Sotto il cielo limpido, lo spettacolo era ancora più desolante. Il fango se n'era andato quasi del tutto, lasciando in regalo automobili sfasciate, portoni sfondati e saracinesche sventrate, macerie di ogni genere portate dalla furia della corrente. Una spessa riga di nafta ancora umida segnava i muri a più di tre metri di altezza. In lontananza si sentiva il suono lamentoso di molte sirene, e il motore regolare degli elicotteri. I fantasmi della notte cominciavano a uscire di casa, pallidi, sfiniti, lo sguardo incredulo. Sciaguattavano nella melma con gli stivali o con le scarpe fasciate da sacchetti di plastica legati alle caviglie, guardandosi intorno con gli occhi divorati dalla stanchezza. Ogni tanto una sirena si staccava dal coro e sembrava avvicinarsi, poi si allontanava e tornava a confondersi con le altre.»

Il commissario Bordelli, un antieroe disilluso ma assolutamente autentico nelle ragioni del suo esistere. Un uomo che riconosci come vero e che non è facile dimenticare.

C'è un nuovo sceriffo in città. Il commissario Bordelli, con la sua sanguigna umanità tutta italiana e tutta toscana, si inserisce oggi nella grande tradizione dei De Vincenzi e dei Duca Lamberti: poliziotti complessi e tormentati che raccontano un'Italia ingenua e cattiva che ancora non sapeva di essere così noir.

Una tormentata figura di investigatore e un'Italia meno cinica ma non meno cattiva di oggi.

Ci piace, il commissario Bordelli, per quel clima nostalgico da 'come eravamo', per un'attenzione, che ci ricorda i libri di Pratolini, all'esistenza e ai ritratti della gente comune... un poliziotto che ha qualcosa di chandleriano.

Finora il più intenso e dolente romanzo della serie, il più amaro e il meno noir... Bravo Vichi!

Cinico, burbero, ma di sentimenti democratici, Bordelli è disegnato dal suo autore Marco Vichi con un ampio uso di toni chiaroscuri, duro ma dal cuore tenero, inattuale nel suo come in altri tempi, poliziotto anomalo che preferisce frequentare i delinquenti e ha partecipato alla Resistenza.

Le storie del commissario Bordelli
Gli altri libri di Marco Vichi

Il nuovo venuto

Se mai un giorno

Per nessun motivo

Buio d'amore

Donne donne

Delitti in provincia

Il brigante

Città in nero

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