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A che distanza è il cielo

Numero di pagine
160
Formato
Brossura fresata con alette
Ean
9788850264360

Si può guardare verso il cielo
anche se si è inchiodati a terra

Ogni pilota in cabina di pilotaggio ha un diario di bordo in cui registra quello che accade in volo; il flight book di Amelia, invece, è chiuso nella sua stanza, come lei. E non registra informazioni sul viaggio, ma custodisce i pensieri, i dubbi, i segreti di una diciottenne che non potrà mai realizzare il suo sogno di diventare pilota di linea. Perché Amelia è affetta, fin dalla nascita, da una grave malattia cardiaca. E ora che si sente in pieno stallo, che avverte vicina la fine del suo viaggio, inizia a scrivere, rivolgendosi al Comandante che sta nei cieli. Scrive per mettere ordine nella sua vita, per trovare una risposta alle domande che fa fatica a porsi, per lasciare qualcosa di sé ai suoi genitori… per fermare il tempo, forse.
Nella realtà, l’unico modo che ha di fermarlo è entrare nel simulatore di volo che il padre le ha costruito in camera e viaggiare, almeno con la fantasia.
Un romanzo tenero e commovente, tra le cui pagine la straordinaria protagonista ci accompagna e trascina, ricordandoci l’importanza di guardare ogni tanto la realtà da un punto di vista un po’ più distante, più alto, come ali di aereo che superano le nuvole.

DAL LIBRO

Mi servirebbe proprio un casco per vedere oltre, per misurare la distanza tra me e il tempo che resta, tra ciò che ho sognato di fare da grande ma che non potrò fare mai. Mi servirebbe sapere, guardando in alto, la distanza che c'è tra me e il cielo: tra ciò che la malattia mi ha fatto diventare e ciò che sono davvero.

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