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Zuleika apre gli occhi

Numero di pagine
512
Formato
Brossura fresata con alette
Traduttore
Claudia Zonghetti
Su licenza di
Salani
Ean
9788850263295

Questo romanzo non è solo uno squarcio su un periodo della storia russa, né è soltanto la storia straordinaria di un amore filiale forte come pochi nel panorama letterario contemporaneo. «Zuleika apre gli occhi» è la Storia nella storia, in una miscela talmente rarefatta e intensa da catapultarci fuori dal tempo, fra antichi usi, sopraffazioni radicate, una suocera-arpia, un marito-despota e Zuleika-Cenerentola. Al suo debutto letterario, Guzel’ Jachina riesce nell’intento di innestare nelle spire sovietiche di una Storia devastante come fu la dekulakizzazione degli anni Trenta del Novecento (con le sue centinaia di migliaia di deportati) la piccola – banale, ma esemplare – vicenda di una donna come tante. Altrettanto difficile è credere che possa averlo fatto con una scrittura che il romanzo storico, pur se sui generis, mai aveva conosciuto. Intima e distesa, la narrazione ricorda la voce calda e profonda dei ‘fuori campo’ dei vecchi film epici; sapide e affilate, le descrizioni introducono in una realtà altra nel tempo e nello spazio senza nulla concedere all’esotismo da cartolina; fresca nonostante l’argomento rovente, agile nonostante il piombo degli eventi narrati, visiva, cinematografica quasi (e dalla cinematografia viene infatti l’autrice), la scrittura offre con una leggerezza quasi straniante l’orrore di ciò che accade. In mezzo all’orrore, tuttavia, si accende una luce: quella ‘bontà illogica’, quell’‘umano nell’uomo’ che si ostina a sopravvivere anche là dove dell’umanità sembra non restare più traccia. Fra la neve delle lande russe più desolate si fa dunque strada un’eroina indimenticabile, degna erede delle grandi donne della letteratura russa. Pluripremiato romanzo, pubblicato in trentanove Paesi, questo libro è considerato da un’indagine recente il più famoso degli ultimi dieci anni in Russia.

C'è qualcosa che la Jachina riesce a comunicare con l'incredibile esattezza di una lama: l'attitudine femminile all'amore.

Un romanzo scritto con un materiale particolarissimo, una sostanza affine al cuore umano.

Un affresco maestoso delle singole vite intrappolate in una delle più grandi tragedie del XX secolo.

Nella tradizione di Lev Tolstoj, Guzel' Jachina mostra la condizione dei più deboli quando rimangono travolti dal vortice della storia.

Il primo romanzo di Guzel' Jachina, ambizioso e tentacolare, ci ricorda quanto fosse brutale il sistema sovietico… Emozionante e ricco di colpi di scena, Zuleika ci riporta in un'epoca lontana.

Con passo lieve, quasi sussurrato, quasi fiabesco, estremamente cinematografico come i suoi studi, Guzel' Jachina ripercorre il destino dei kulaki sovietici nell'affresco di «Zuleika apre gli occhi».

Un inno potentissimo all'amore a alla tenerezza anche all'inferno.

Guzel' Jachina ha saputo intrecciare amabilmente il respiro dei grandi romanzi russi al folklore della sua terra d'origine.

Il grande romanzo russo non è finito.

DAL LIBRO

‘Nell'infida Valle dell'Indifferenza… Dai, mamma, continua!' ‘Nell'infida Valle dell'Indifferenza ne morirono più che altrove: tutti coloro che nel proprio cuore non riuscivano a trovare un equilibrio fra dolore e gioia, fra odio e amore, fra amici e nemici, fra vivi e morti'. Per Zuleika quello è il punto più oscuro di tutta la storia. Come si può dare lo stesso peso al bene e al male e ritenerla, per di più, una cosa giusta e necessaria? Juzuf, invece, fa ‘sì-sì' con la testa al ritmo dei passi: è tutto chiaro, per lui.

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