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L'ombra della perduta felicità

Numero di pagine
320
Formato
Brossura fresata con alette
Ean
9788850248315

Che malinconia, le giornate ventose e fredde di fine settembre, a Genova. E se sei un poliziotto in pensione, la avverti ancora di più. Sono un po' tristi i tre amici della Squadra speciale Minestrina in brodo, Santoro, Mignogna e Pammattone, e, in preda alla noia, cercano pretesti per tornare a essere padroni del loro tempo. Forse un viaggio potrebbe essere la soluzione. Così, quando un amico del Sindacato autonomo di Polizia telefona a Santoro per una consulenza su uno spinoso caso di provvedimenti disciplinari ai danni di un collega, Giacomo Dotta, che gestisce con la madre un agriturismo nelle Langhe, ecco che si delinea la scusa perfetta per un bel giro sulle colline piemontesi. Ma, giunti sul posto, i tre si accorgono ben presto che la situazione è molto più grave di quanto avevano immaginato: Giacomo si ritiene vittima di una gigantesca frode inerente prodotti agricoli contaminati spacciati per biologici e insiste nelle sue accuse, rivolte anche a pezzi grossi della Procura. I tre amici, preoccupati per il collega, chiuso e isolato nel suo risentimento, vogliono vederci chiaro: cosa c'è di vero nelle pesanti accuse di Giacomo, che è arrivato coni suoi esposti persino all'Antimafia? Riusciranno a riabilitarlo e a restituirgli un po' di fiducia nella giustizia, e nella vita?

DAL LIBRO

«Come vi sentireste voi se il procuratore della Repubblica, l'uomo che incarna, o dovrebbe incarnare, la Giustizia, stesse coprendo una situazione di malaffare a vostro danno? Che fareste? Come vi comportereste?» Santoro si zittì alcuni istanti per permettere agli amici di pensarci. I due però rimasero in silenzio. «Giacomo sta combattendo una battaglia persa in partenza. nessuno si metterebbe a fare la guerra a un procuratore della Repubblica, figuriamoci i suoi superiori, i funzionari di Polizia! Lo hanno isolato e lasciato solo.»

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